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“Non dobbiamo proteggere gli uomini, non sono i nostri figli”: Elodie ammonisce le donne con un monologo destinato a lasciare il segno

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Dopo l’emozione iniziale, Elodie è riuscita a conquistare il pubblico de Le Iene nella veste di conduttrice con un monologo in difesa delle donne. Come aveva fatto sul palco di Sanremo, la cantante nel ruolo di presentatrice si è presentata in abito rosso, il colore simbolo della lotta alla violenza sulle donne, e si è fatta interprete di un discorso rivolto direttamente alle donne. Elodie Di Patrizi ha inaugurato la nuova stagione de Le Iene insieme a Nicola Savino, ma già dalla seconda puntata lascerà il posto a Rocío Muñoz Morales, compagna di Raoul Bova.

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Dopo il suo toccante monologo di tre minuti nello studio della trasmissione satirica di Italia 1, la cantante ha lasciato il segno. Una difesa ed al tempo stesso un monito indirizzato alle donne, che la Patrizi ha fatto con piena partecipazione per commentare il caso delle molestie nei confronti di Dayane Mello durante la sua esperienza al reality brasiliano La Fazenda, dove la modella sarebbe stata vittima di uno stupro da parte di Nego do Borel, concorrente poi squalificato.

Il monologo di Elodie in difesa delle donne a Le Iene

La cantante rivolgendosi alle donne ha esordito con una sorta di monito: “Io voglio parlare solo alle mie amiche e dire la mia con onestà perché non devo e non voglio spiegare niente a nessuno. Noi non dobbiamo mai sentirci in colpa. Non dobbiamo mai proteggere gli uomini perché gli uomini non sono i nostri figli e quando sbagliano è giusto che paghino.

Se quell’uomo ha davvero fatto sesso con una donna che non poteva intendere e volere perché era sotto effetto di alcol, deve pagare e Dayane deve essere trattata come una vittima perché lo è. Mi fa inca**are vedere una ragazza che non può dire no, o che si vergogna a farlo come se il proprio corpo non fosse più suo, come se ormai fosse troppo tardi per tornare indietro”.

Il monologo Elodie

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Nel corso del suo discorso accorato ha poi affrontato un tema spesso oggetto delle discussioni sulle violenze sessuali il consenso. “Io sono libera di cambiare idea fino all’ultimo, di dire ‘Non mi va più’, oppure ‘Ho sonno, sono stanca, levati di torno’. O di darti un calcio nei co**ioni, piuttosto che stare in silenzio. Quando facevo la cubista, il mio corpo era il colore, la scenografia del locale e io mi divertivo tantissimo.

Ma bastava un solo sguardo, o un gesto fuori posto per farmi sentire sbagliata. Sono passati tanti anni e non è cambiato molto. Succede che mi dicano ‘Elodie, ma tu fai i balletti mezza nuda’.  E allora? I corpi sono belli, mi piace essere guardata, ma tra ammirare un corpo e possederlo in mezzo c’è il consenso e il desiderio, che è fondamentale. Vi siete mai chiesti cosa desidera una donna? “.

Proseguendo la sua dissertazione la Patrizi tenendo un tono incalzante ha toccato altri argomenti spinosi. “C’è un’altra cosa che mi fa inca**are. Facciamo un esempio: per farsi accettare da un uomo, una donna ogni tanto non può dire con quante persone è stata a letto. Anch’io a volte ho fatto fatica a dire le mie cose ed è capitato a tutte sentirsi dire ‘Non devi raccontare proprio tutto al tuo uomo’.

Io mi domando, perché? Cosa devo nascondere? Da cosa lo devo proteggere? Di cosa ha paura? Del mio passato? Delle mie esperienze che sono le sue stesse? Di conoscermi davvero? Molti uomini hanno questa paura e vogliono dominarci, controllarci e difenderci, come se fossimo una loro proprietà. Io non voglio essere difesa, voglio essere compresa. Non voglio essere giudicata, voglio essere ascoltata, perché quello che sono vale e ci ho messo tanti anni ad essere quella che sono oggi e sono orgogliosa di me”.

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Elodie ha concluso il suo monologo lanciando un appello alle donne per sensibilizzarle a prendere consapevolezza: “Tutte le volte che abbiamo accettato il ruolo che qualcuno ha scelto per noi, siamo finite a fare da madri ai nostri compagni. Magari passiamo la vita a cercare di salvare qualcun altro, a me è successo tantissime volte, forse perché mi sentivo importante, di avere un valore e di avere un senso in questa vita. In realtà, quando decidi di dare tutto ad un’altra persona, è proprio il momento in cui ti annulli, ti annienti e perdi la bellezza di dedicare il tuo tempo a te stessa. Quindi non facciamolo, non dobbiamo sparire mai“.

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