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Filippo Turetta, il duro monito Myrta Merlino ai genitori: “Avreste dovuto educarlo al rifiuto di sentimenti patriarcali”

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Myrta Merlino, conduttrice di Pomeriggio 5, ha pubblicato sul suo profilo Instagram, un messaggio rivolto ai genitori di Filippo Turetta, ma anche ai genitori di altri “giovani aguzzini di loro coetanee”. La tragica vicenda di Giulia Cecchettin, la studentessa di 22 anni di Ingegneria Biomedica il cui corpo è stato ritrovato sulle sponde del lago Bracis in provincia di Pordenone, ha scosso profondamente l’Italia, mettendo in luce l’urgente emergenza sociale del femminicidio nel nostro Paese.

Questo episodio, che ha visto l’arresto di Filippo Turetta in Germania per l’omicidio della sua ex fidanzata, ha suscitato un acceso dibattito sull’educazione dei giovani e sui valori trasmessi nella società contemporanea. La conduttrice televisiva nel suo post ha sottolineato la necessità di educare i figli contro gli atteggiamenti patriarcali e di promuovere il rispetto reciproco, questa dichiarazione mette in evidenza la responsabilità dei genitori nell’educazione dei loro figli e l’urgenza di rivedere i modelli educativi per prevenire la violenza di genere.

Filippo Turetta, Myrta Merlino e la critica ai genitori

Myrta Merlino,“Pensando a Giulia Cecchettin e alle altre donne uccise (105 solo nel 2023!), stuprate, abusate, maltrattate, mi è venuta in mente questa frase. E ho pensato ai genitori di Filippo Turetta e degli altri giovani aguzzini di loro coetanee. Figli di donne della mia generazione, che avrebbero dovuto educarli, anche con l’esempio, al rifiuto di inaccettabili sentimenti patriarcali” – questo quanto scritto da Myrta Merlino nelle sue Instagram stories. La conduttrice ha poi aggiunto: “Ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. E dobbiamo interrogarci su cosa sia per mettere fine a questa mattanza”.

Le parole della Merlino hanno generato numerose reazioni sui social media: alcuni utenti hanno condiviso il suo pensiero, mentre altri hanno espresso disaccordo, sostenendo che la responsabilità non può sempre essere attribuita all’ambiente familiare o all’educazione ricevuta. Queste opinioni divergenti riflettono la complessità del dibattito sul ruolo dell’educazione familiare nella formazione del carattere e delle azioni degli individui.

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 Alcuni commenti hanno evidenziato che fattori esterni o intrinseci, al di fuori del controllo dei genitori, possono anche giocare un ruolo significativo. La discussione si estende oltre il caso specifico di Turetta, toccando temi più ampi come il sessismo e la cultura del patriarcato nella musica trap, con testi spesso misogini. La psicologa Laura Volpini ha fornito approfondimenti sul caso, sottolineando come la complessità del fenomeno richieda un’analisi attenta e multidimensionale.

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