Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ora è al centro di un dibattito sulla sua salute mentale, dopo le prime indiscrezioni sul possibile stato di disturbo narcisistico della personalità si sono fatte strada altre ipotesi, tra cui una rivelazione da parte di un esperto. Dopo gli interrogatori preliminari è anche emerso che il giovane è andato in terapia da uno psicologo che ha messo a disposizione la documentazione, Filippo avrebbe dovuto presentarsi anche il 17 novembre, quando dopo aver ucciso Giulia si era dato alla fuga verso la Germania.
Secondo il presidente della società di psichiatria forense, Enrico Zanalda, ha parlato del quadro del 22enne delineando quello che a suo dire sarebbero le condizioni del giovane, ecco quanto riferito a Il Messaggero: “Filippo Turetta? Il rifiuto è un tratto caratteristico della personalità borderline. Pena attenuata per questo? Ma non posso dire niente a riguardo, la personalità borderline solitamente commette reati d’impulso, la preparazione del delitto stride con quanto avvenuto”. Questa rivelazione solleva dubbi sulla piena responsabilità di Filippo Turetta e sulla preparazione del delitto, mettendo in discussione l’eventuale attenuazione della pena, con la possibilità che non riceva la massima pena a causa di una potenziale infermità mentale.
Parlando del quadro della personalità borderline e della sua incapacità di affrontare da solo le sue sofferenze, il presidente della società di Psichiatria forense ha suggerito la necessità di un intervento psicologico: “Una progettazione che fa pensare a una piena responsabilità del soggetto, una consapevolezza. Turetta aveva una sofferenza importante, al punto che gli è stato consigliato di affrontare questa sofferenza con un aiuto. Evidentemente non riusciva a superarla da solo”.
Zanalda ha ulteriormente elaborato sul disturbo di personalità borderline, descrivendo le sue caratteristiche e le difficoltà che comporta. “Chiaramente, quando si interrompono queste relazioni affettive, è sempre una difficoltà a tutte le età della vita. Ma da lì a progettare un omicidio (in quel modo e con quella progettazione) ne passa. Il disturbo di personalità borderline è un disturbo che sembra nevrotico, ma che ha un funzionamento più grave”.
La persona borderline ha determinate caratteristiche, che sono appunto dell’intolleranza all’abbandono, l’impulsività (nel bere o in comportamenti che mettono a rischio la propria vita) e tendenzialmente il cattivo funzionamento sociale perché hanno una cosiddetta ‘fusione d’identità’, cioè la propria identità si fonde molte volte ancora dell’altro. La perdita, quindi, diventa intollerabile”.
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Il caso di Filippo Turetta continua a suscitare domande e preoccupazioni, mentre si svelano nuovi dettagli sulla sua salute mentale, la società riflette sulle complesse intersezioni tra criminalità e disturbi psichiatrici. Questa storia è lontana dall’essere conclusa e merita un’attenzione continua per comprendere meglio le sfide e le responsabilità legali e umane in situazioni così delicate.
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