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Flavio Briatore difende a spada tratta Alessandro Borghese: “Ha ragione, i giovani non vogliono lavorare. Ecco quanto pago i miei dipendenti”

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Flavio Briatore ed Alessandro Borghese hanno espresso un parere comune relativo alle difficoltà che negli ultimi anni sta incontrando il mondo della ristorazione, che ha subito le conseguenze non solo dalla pandemia ma anche della mancanza di manodopera e di giovani pronti a mettersi in gioco. Il noto chef, figlio di Barbara Bouchet, che deve la sua notorietà anche al ruolo di conduttore televisivo che si è ritagliato, ha più volte lamentato i disagi che ha dovuto affrontare nella gestione di 4 ristoranti.

Le sue dichiarazioni suonate come una severa denuncia hanno sollevato un vespaio di polemiche. In particolare hanno fatto grande clamore le dichiarazioni dello chef raccolte sulle colonne del Corriere della Sera. In poche parole Borghese ha lamentato il fatto che oggi i più giovani non sono disposti a fare sacrifici ed a faticare.

Con tono di rimprovero il noto chef e ristoratore ha lanciato un duro monito: “I ragazzi? Preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti. Da subito. Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati”.

Flavio Briatore concorda con Alessandro Borghese: “I giovani non vogliono lavorare”

Il suo pensiero ha trovato la condivisione da parte di Flavio Briatore che tra le sue tante attività imprenditoriali si dedica anche alla ristorazione. L’ex marito di Elisabetta Gregoraci ha approvato lo sfogo di Borghese e con un registro ancora più inquisitorio ha snodato un’aspra arringa.

“[…] Molti ragazzi cercano lavoro sperando quasi di non trovarlo. Io lo vedo chiaramente: preferiscono il reddito di cittadinanza a un percorso di carriera. Anche quando il percorso glielo si offre, ben retribuito: pur garantendo stipendi adeguati e contratti a lungo termine, rifiutano. Ho una ventina di indirizzi tra Italia ed estero: non ho problemi di reclutamento di personale a Dubai, non ho problemi in Arabia Saudita. Ho problemi in Italia […] soprattutto a causa del reddito di cittadinanza, che è diventato la vera ambizione dei giovani”.

Flavio Briatore difende

Un’invettiva rivolta da Flavio Briatore contro i più giovani che ha accusato di non avere né la testa né la voglia di lavorare, perché si adagiano preferiscono prendere il reddito di cittadinanza invece che rimboccarsi le maniche. “Ai miei tempi l’ambizione era diventare impiegato: adesso è prendere il sussidio. […] Ragazzi validi ce ne sono e fanno anche carriera. Da me se sei bravo entri in un gruppo internazionale che ti fa crescere. Ma molti non si vogliono più sacrificare, stanno attaccati ai social media e pensano che quella sia la realtà” – questo il duro monito dell’imprenditore che ha precisato che è disposto anche a retribuire uno stipendio di riguardo ma che non riesce a trovare personale adeguato.

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“Io sono uno che paga bene e che paga tutti. Da me il contratto base parte da 1.800-2000 euro netti al mese. Anche lo stagista è pagato. Chiunque entri nel mio gruppo viene formato, fa dei corsi, viene retribuito. E se sei bravo cresci, c’è chi prende 4-5-10 mila euro e oltre. Ma il problema è che i ragazzi hanno perso il valore del lavoro […]” – con quest’amara disamina Flavio Briatore ha illustrato la situazione che si trova ad affrontare nel ruolo di datore di lavoro, alle prese con dei giovani che non hanno ambizioni né voglia di lavorare.

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