La minaccia russa di tagliare i rifornimenti di gas ha messo in allerta l’Europa, ma si intravede una soluzione dopo che Eni ha comunicato di aver scoperto il giacimento di gas più grande al mondo, conteso dalla Turchia. Il nostro Paese rincuorato dalla disponibilità di una riserva di gas al largo di Cipro, auspica una disponibilità della risorsa naturale in futuro. Ma prima che la fonte derivante da uno dei giacimenti più grandi al mondo diventi accessibile a livello industriale e commerciale bisognerà attendere almeno un anno.
Eni, partner di TotalEnergies, ha reso noto di aver scoperto al largo di Cipro delle considerevoli riserve di gas, per una stima di più di 70 miliardi di metri cubi. Il pozzo denominato Cronos-1 sito nell’area di loro concessione si trova a 160 chilometri dalle coste dell’isola. Si tratta del quarto pozzo esplorativo di Eni Cyprus e si trova a 2.287 metri di profondità nell’area in cui il colosso energetico italiano è operativo, possedendo il 50% della quota, con la restante percentuale in possesso della TotalEnergies. Il colosso energetico opera a Cipro dal 2013 e da allora ha ottenuto diverse concessioni riuscendo a creare i blocchi 2, 3, 6, 8 e 9 condividendo i blocchi 7 e 11 con TotalEnergies.
Il colosso energetico italiano ha in programma di individuare altri giacimenti nella regione, per sostenere la distribuzione del gas all’Europa per garantire l’autonomia energetica dalla Russia, dopo la riduzione degli approvvigionamenti per via della guerra in Ucraina. Ma prima di individuare ulteriori giacimenti ed avviare l’attività industriale bisognerà attendere come minimo un anno.
La riserva di gas scoperta da Eni rappresenta un valido supporto per l’erogazione della risorsa nel nostro Paese, oltre a costituire una risposta concreta contro la dipendenza dell’Europa dal gas russo. Ma sulla strada dell’azienda multinazionale del settore energetico è presente una disputa tra Cipro e Turchia. Infatti le acque davanti l’isola di Cipro sono reclamate da Erdogan, che vuole dire la sua per ricavare dei guadagni da questa fonte di ricchezza.
Il gas cipriota conteso, che sarebbe una preziosa fonte per l’Europa, è rivendicato dal governo di Ankara che ha delle mire sulla Repubblica di Cipro del Nord, in riferimento ai territori occupati nel 1974 riconosciuti solo dalla Turchia, per questo motivo avrebbe diritto alla ripartizione degli idrocarburi. La Turchia vuole prendere parte alla corsa alle fonti energetiche cipriote per tagliare fuori Egitto ed Israele, temendo la possibile realizzazione di un gasdotto che potrebbe coinvolgere nella rete Cipro, Grecia e territorio della Ue.
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