Giampiero Mughini ha espresso un parere personale commentando l’addio di Fabio Fazio alla Rai, ammettendo che il conduttore ligure grazie alle sue doti, riuscirà a dimostrare le sue capacità maturate nell’arco di una lunga carriera, sottolineando dunque, che a rimetterci sarà proprio la tv di Stato, la quale ha perso un grande protagonista del piccolo schermo.
Il giornalista che è noto per le sue opinioni taglienti e la sua capacità di infiammarsi facilmente, è stato critico contro la decisione da parte della tv del servizio pubblico di rinunciare al conduttore di Che tempo che fa, che si è visto non rinnovare il contratto per accettare così un accordo di quattro anni con l’emittente Warner Bros. Discovery, trasferendo il suo talk su canale Nove.
Giampiero Mughini ha espresso il suo parere personale su Fazio ed il divorzio dalla tv di Stato, in una lettera pubblicata dal portale Dagospia nella quale si legge: “La Rai perde un protagonista, Fabio continuerà invece a fare il mestiere cui si dedica anima e corpo da oltre trent’anni”.
Proseguendo la sua invettiva contro l’azienda di Viale Mazzini, il giornalista ha dichiarato: “La Rai se lo sogna di fare alcunché di garbato ed elegante che sul canale 3 alle ore 20 radunava la bellezza di oltre due milioni di spettatori a botta. È semplicissimo. La Rai perde un protagonista, Fabio continuerà invece a fare il mestiere cui si dedica anima e corpo da oltre trent’anni e che lui indossa con la stessa naturalezza con cui uno di noi indossa un abito che s’è scelto e ha voluto a tutti i costi”.
Giampiero Mughini ha anche accennato al passato non proprio idilliaco tra il conduttore ligure e la Rai, a partire dalla condivisione di una trasmissione mattutina domenicale di Rai3, che costò la cancellazione di Fazio dal palinsesto televisivo della Rai, per poi ritornare con Quelli che il calcio, che decretò il suo ritorno glorioso aprendo la strada a Che Tempo Che Fa, che da programma di appendice del meteo ha assunto l’impostazione di un talk.
“Fabio si inventò tutto di Che tempo che fa nel settembre 2003 per poi guidarla sapientemente al guinzaglio attraverso tutti e tre i canali Rai, sempre con un gran consenso di pubblico e beninteso di quel determinato pubblico che predilige l’offerta di qualcosa “di sinistra”. Ci trovate qualcosa di strano? Ma nemmeno per idea, se per mestiere fai la comunicazione ti devi pur scegliere una fisionomia e quella fisionomia devi far valere, con il permesso di Salvini. Di quella fisionomia Fabio ha fatto per vent’anni il suo cavallo di battaglia professionale, una televisione comunque di serie A e non è che ce ne siano tantissime”.
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