La morte di Gina Lollobrigida non solo ha scosso l’opinione pubblica che ha celebrato il ricordo della grande diva che è venuta a mancare all’età di 95 anni il 16 gennaio, ma ha anche aperto la strada ad una questione controversa: chi avrà la sua eredità ed a quanto ammonta. Già nel mese di settembre, in seguito ad una frattura scomposta del femore per una caduta si è temuto per l’attrice simbolo degli anni ‘50-‘60 che nel corso della sua lunga carriera è stata diretta da registi del calibro di: Mario Soldati, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi.
Ma dopo la sua morte l’attenzione si è spostata sul patrimonio della 95enne e sulle questioni giudiziarie rimaste in sospeso. Chi ha stimato il patrimonio di Gina Lollobrigida ha dichiarato che si aggirerebbe ai 215 milioni di dollari a cui si aggiungono altri beni materiali quali: case, quadri e gioielli.
Tra le vicende più incresciose che hanno coinvolto l’attrice si deve segnalare che nel 2013 l’attrice ha messo all’asta 22 gioielli della collezione Bulgari per un totale di 3,8 milioni di euro, in seguito però il suo collaboratore personale Andrea Piazzolla fu rinviato a giudizio con il ristoratore Antonio Salvi con l’accusa di aver sottratto circa 3 milioni di euro all’attrice.
Gina Lollobrigida, a chi spetta il suo patrimonio: si aprono le discussioni sulla sua eredità
In particolare, Andrea Piazzolla è stato accusato di aver sottratto a Gina Lollobrigida diversi beni di proprietà dal valore inestimabile come sentenziato dal giudice che ha fatto cenno al fatto che l’attrice è stata abbindolata: “portata a credere alla traslazione dei beni in un luogo diverso dalla sua abitazione”.
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Ma nel corso della sua vita la Lollobrigida ha avuto problemi anche con suo figlio Andrea Milko Skofic come ha avuto modo di raccontare nei salotti televisivi di Mara Venier e di Barbara D’Urso, dove ha sollevato accuse in merito all’intenzione del figlio di voler speculare per soldi. Qualche anno fa l’attrice è stata coinvolta anche in un procedimento per escludere un’eventuale infermità mentale, anche se era stata riconosciuta come una persona vulnerabile. Adesso si apriranno le questioni relative alla sua eredità a partire dall’apertura del suo testamento.
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