Gino Cecchettin
Gino Cecchettin, il papà di Giulia, ospite nel programma televisivo Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio ha commosso il pubblico con l’annuncio della creazione di una fondazione dedicata alla figlia, per combattere il fenomeno dei femminicidi. Nel parlare di questo progetto, che ha ricevuto un lungo applauso dal pubblico, il signor Cecchettin ha detto: “Mi impegnerò ancora in questa battaglia. Ora devo riprendere un po’ di forza. Fondare una fondazione è qualcosa che sta nei nostri piani”.
Nel corso della puntata di domenica 10 dicembre del talk di Fazio, l’uomo parlando della scomparsa della figlia ha raccontato: “Ho avuto un processo di cambiamento. Ho iniziato a piangere per Giulia già da domenica perché un padre certe le cose le sente, e ti viene quasi normale provare rabbia e odio”.
Gino Cecchettin ha poi parlato del suo processo di superamento dell’odio e della rabbia, dicendo: “Mi sono poi detto, voglio essere come Giulia, e ho concentrato tutto il mio cuore e la mia forza su di lei, sono riuscito ad azzerare l’odio e la rabbia. Questo ragionamento può sembrare troppo razionale, ma alla fine è molto umano, io voglio amare, non voglio odiare, comunque l’odio ti porta via l’energia. Con grande dignità il papà di Giulia ha poi rivolto un appello ai microfoni di Che tempo che fa: “Adesso mi trovo senza una moglie, senza una figlia e con una possibilità, quella di gridare che dobbiamo fare tutti qualcosa”
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“Il patriarcato significa che c’è un concetto di possesso e forse è quello il cuore della faccenda: la donna vista come proprietà di qualcuno. Utilizziamo oggi espressioni come ‘la mia donna’. Sembra innocua, ma non è così. Anche nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare il modo di intraprendere una visione della società”. Gino Cecchettin ha anche esortato gli uomini ad esprimere apertamente i loro sentimenti prima di congedarsi dallo studio: “Invito i maschi a dire ti amo alle loro compagne. Ti amo, e non ti voglio bene, Ditelo spesso e ogni volta”.
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