Giorgia Meloni ha attirato critiche attorno a sé scegliendo una pizzeria invece di un incontro diplomatico con Biden, un gesto che ha scatenato un polverone mediatico oltre ad un dibattito cocente in quanto la scelta della premier è sembrato uno smacco. Le critiche si sono focalizzate contro una mossa che è sembrata andare contro la stessa politica diplomatica del nostro Paese.
Il polverone mediatico emerso attorno ad una decisione di Giorgia Meloni che ha scelto una pizzeria invece di un incontro con Biden. Meloni, recentemente impegnata in una missione diplomatica negli Stati Uniti, ha avuto l’opportunità di presentarsi al Palazzo di Vetro. Tuttavia, secondo alcune voci, tra cui quella di Matteo Renzi, non avrebbe sfruttato al meglio questa opportunità.
Giorgia Meloni in pizzeria invece di incontrare Biden
Renzi, in una conferenza stampa, ha criticato aspramente Meloni per la sua assenza al vertice con il presidente americano Biden, rivelando che era in pizzeria con sua figlia e la delegazione diplomatica italiana. Matteo Renzi ha sottolineato l’importanza di tali vertici nel costruire relazioni internazionali, suggerendo che andare in pizzeria non fosse la scelta giusta in quel momento.
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In risposta, la Meloni ha difeso la sua scelta e nel farlo ha sottolineato che gli orari non coincidevano e che il ricevimento con il presidente degli USA era già terminato quando si è recata in pizzeria per passare la serata in famiglia. La Meloni ha ribadito il suo impegno lavorativo, sottolineando che aveva saltato il pranzo a causa di numerosi incontri bilaterali e che si era recata in pizzeria solo dopo la conclusione dell’evento con Biden. In questo contesto, ha esclamato: “Non mi si può dire che non lavoro abbastanza”.
La questione ha sollevato dibattiti sulla gestione della politica estera e sulle decisioni prese dai leader in contesti internazionali. Mentre alcuni vedono la scelta di Meloni come un segno di indipendenza e priorità personali, altri la vedono come una mancanza di impegno verso la diplomazia internazionale.
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