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Il Governo valuta di introdurre il “modello Austria”: previste nuove restrizioni e tampone obbligatorio ogni giorno per i non vaccinati

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Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo, in una sua recente intervista per Il Giornale ha spiegato che potrebbero essere applicate delle nuove restrizioni per l’inverno, sulla scia del cosiddetto modello Austria, che il Governo potrebbe considerare di approvare. Delle nuove misure restrittive che si potrebbero introdurre per contrastare i contagi da Covid, e che dovrebbero interessare solo i soggetti non vaccinati. Queste le esternazioni del consulente del commissario Figliuolo: “I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non possono danneggiare l’economia e penalizzare gli italiani immunizzati”.

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Si sta facendo strada l’ipotesi dell’introduzione del modello Austria, come confermano le parole di Guido Rasi, ex direttore dell’Ema. Le nuove restrizioni potrebbero essere applicate al fine di gestire al meglio un incremento dei contagi nel nostro Paese, che si sta verificando da qualche giorno.

Tampone obbligatorio ogni giorno modello Austria

Possibili nuove restrizioni sulla sica del modello Austria

La possibile introduzione di nuove misure per arginare il rischio di contagi dovrebbero riguardare solo i non vaccinati, e si ipotizza una zona gialla per i non immunizzati: circa 7 milioni di italiani attivi nel mondo del lavoro e della socialità e che sono tra più esposti al rischio di un’eventuale quarta ondata di contagi. “I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non possono danneggiare l’economia e penalizzare gli italiani immunizzati” – ha spiegato Rasi che ha inoltre rimarcato il rischio di un incremento dei contagi a breve.

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Durante il suo intervento sulle colonne de Il Giornale, il consulente del commissario Figliuolo ha precisato come l’obbligo del Green pass tra i lavoratori è stata una soluzione che ha fatto registrare dei buoni risultati: un aumento delle vaccinazioni. Ma Rasi si è soffermato anche sul ricorso al tampone ogni 48 ore, per ribadire che non è una prassi che garantisce una piena protezione, ipotizzando che si possa a breve imporre un test rapido quotidiano a tutti coloro che lavorano o che devono prendere parte ad un evento pubblico.

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