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“Il Green Pass è una discriminazione. Non lo porto”: la maestra si presenta a scuola con un cartello di protesta al collo e viene cacciata

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Nel mondo della scuola le proteste messe in atto in prima linea dai docenti si rincorrono, e tra quelle più discutibili spicca quella di una maestra di una scuola primaria di Bologna, che si è presentata al collegio docenti del primo settembre senza Green Pass facendo sentire il suo dissenso: “Io sono contraria al certificato, non lo presento e voglio entrare altrimenti chiamo i carabinieri”.

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La contestazione messa in atto dalla docente di ruolo presso la primaria Don Milani di Bologna ha destato scalpore, non solo tra i suoi colleghi come ha riferito la Repubblica, edizione locale, che ha ricostruito l’accaduto: la docente si è presentata a scuola in compagnia di una signora presentata come “avvocata non iscritta all’albo”, la quale ha ripreso la discussione sorta tra la maestra, contraria al Green Pass, e la dirigente scolastica Ombretta Pavoni che ha tentato di spiegarle che la certificazione era obbligatoria.

Green Pass una discriminazione maestra

Maestra si presenta a scuola con un cartello di protesta contro il Green Pass

Un episodio che si è concluso con l’intervenuto dei carabinieri che hanno invitato l’insegnante ad abbandonare la scuola. Ma dopo un primo tentativo la docente è tornata alla carica ripresentandosi a scuola, chiedendo di essere lasciata entrare, e protestando contro la richiesta della certificazione: “Io non lo presento”. Sono stati chiamati di nuovo i carabinieri, la preside ha chiesto il loro intervento per far uscire la maestra entrata a scuola con il registratore e con al collo un cartello con su scritto lo slogan: “Il Green Pass è una discriminazione”.

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La protesta della docente è stata segnalata all’ufficio scolastico, e rischia la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione perché sprovvista della certificazione obbligatoria. Un caso che ha lasciata attonita la dirigente scolastica Ombretta Pavoni che ha dichiarato: “Si tratta di un’insegnante stimata, le sue colleghe sono rimaste disorientate e io sono molto dispiaciuta per la vicenda umana perché così la docente mette a repentaglio la sua professione“.

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