Il concerto evento dei Maneskin che ha decretato il trionfale ritorno a casa della band romana ha creato non poche polemiche, dovute principalmente al timore dei contagi Covid. Ma il grande live che si è svolto lo scorso 9 luglio nella cornice del Circo Massimo di Roma ha rinnovato le polemiche da parte di alcuni denigratori della band, che ha invece riscosso numerosi consensi da parte dei fan italiani e non solo. I Maneskin sono stati presi di mira con ferocia da un collega: Pierpaolo Capovilla, cantautore e bassista che nel corso della sua carriera ha fondato diverse formazioni tra cui gli One Dimensional Men ed Il teatro degli Orrori.
Pierpaolo Capovilla ha rivolto una dura bordata contro il gruppo rock romano, polemizzando contro lo slogan ripetuto da mesi da Damiano e che il frontman dei Maneskin ha urlato anche nel live romano della sua band. Il cantautore ha contestato la frase urlata durante il concerto: “E anche se a qualcuno dà fastidio, continuiamo ad urlarlo: fu*k Putin, fan*ulo la guerra, fan*ulo i dittatori”.
Pierpaolo Capovilla ha dimostrato di essere uno di quelli a cui ha dato fastidio lo slogan della band romana come ha sottolineato intervenendo sui social, dove ha tuonato contro i Maneskin facendo imbestialire la nutrita schiera dei fan della formazione romana. Capovilla ha attaccato la band non temendo di inimicarsi il web: “Che pena che fa questo gruppo di giovani stupidi. Conformisti, intrappolati nel successo, purissima plastica, perfetti rappresentanti di una generazione di imbecilli, incapaci persino di comprendere le circostanze storiche che hanno portato alla guerra in Ucraina”.
Nel corso del suo affondo, il cantautore ha dato degli ignoranti e populisti ai Maneskin, mettendo sotto accusa il loro atteggiamento rock, come ha rimarcato commentando sprezzante: “Tanto, se sei rock, puoi essere superficiale, accontentarti degli slogan, e soprattutto non dare fastidio al Dipartimento di Stato USA. Poverini, non hanno capito niente del mondo. Ma tanto, siamo rock, giusto? Basta usare la parola ‘fuck’ e tutto il resto passa in secondo piano. L’ignoranza, la falsa coscienza, l’ideologia americana, la spazzatura al posto del cibo”. In difesa della band si sono schierati non solo i fan, ma anche alcuni personaggi del jet set che hanno invece tessuto le lodi del gruppo, ricordando la potenza della musica nell’esprimere messaggi importanti.
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