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“Obbligo del Green pass anche per i mezzi pubblici locali”: le dichiarazioni di Massimo Galli dividono il web e infiammano le polemiche

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Come sempre la voce di Massimo Galli, infettivologo e direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, è precisa e tagliente. Anche riguardo il Green pass. 

Sebbene qualche tempo fa il Professor Galli affermò  di non volere più intervenire nei dibattiti pubblici, non rinuncia a dire la sua sugli argomenti che riguardano il Virus e la variante Delta. Galli al riguardo è anche ironico quando dice : “Ho dovuto lottare anche contro i no vax governativi. Tra pochi mesi sarò in pensione e parlerò di molte cose”.

In attesa di conoscere a fondo il pensiero del Professor Galli a 360 gradi, gli ultimi ammonimenti meritano attenzione. Intervenendo alla trasmissione Buongiorno di SkyTg 24, Galli è netto sull’utilizzo e l’estensione del Green Pass anche sui mezzi pubblici.

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Massimo Galli

Green pass obbligatorio sui mezzi pubblici locali

“Obbligatorietà Green Pass dovrebbe essere estesa anche ai mezzi pubblici locali. Come sempre il problema è legato ai controlli”, dice il medico dell’ospedale Sacco nelle ore in cui il Viminale diramava la circolare proprio su chi e come deve effettuare i controlli. Poi, riconoscendo come i singoli casi possano e debbano essere valutati con attenzione, Galli continua : “Bisognerebbe però avere approfondimenti maggiori rispetto alle eccezioni, altrimenti si impedisce a persone che per qualsiasi motivo non possono fare il vaccino di accedere ad un mezzo pubblico”.

“Mi rendo conto, ha aggiunto il dottor Galli, che lo facciamo con strumenti imperfetti, sia sul versante dell’applicazione del controllo sia purtroppo sul versante dello stesso vaccino, che è importantissimo fare, ma che non copre al 100% rispetto alla possibilità dell’infezione”. In chiusura di collegamento il medico dice la sua anche sulla terza dose e sugli approfondimenti che dovrebbero essere fatti in tema di vaccinazione.

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“Si dovrebbe fare quello che si sarebbe dovuto fare da tempo se non ci si fosse impastoiati in una visione piuttosto burocratica del problema, dice Galli che conclude, in determinate situazioni si dovrebbe applicare e ufficializzare l’utilizzo della misurazione degli anticorpi”.

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