Attorno a Massimo Giletti nell’ultimo periodo si sono fatte tante elucubrazioni, relative soprattutto al suo futuro professionale, e sono emerse delle voci su un suo possibile ritorno in Rai. Ma il conduttore di Non è l’Arena ha voluto smentire queste indiscrezioni, svelando il retroscena astioso sul fine rapporto con la rete pubblica.
Giletti non ha negato di aver avuto una rottura cocente con la Rai e di aver trovato su La7 la sua dimensione ideale, per sentirsi libero di trattare questioni di attualità con il suo taglio personale: infatti la sua trasmissione Non è l’Arena è la diretta espressione del suo stile giornalistico d’assalto, privo di censura e libero da padroni. Un modo di vivere il giornalismo che ha portato Massimo Giletti a rendersi protagonista di litigate clamorose in televisione, ma anche a diventare bersaglio della mafia: il conduttore da circa un anno è sotto scorta.
Nel corso di una sua intervista, parlando della sua idea di giornalismo il conduttore televisivo ha commentato: “Io sono un cane sciolto, non frequento salotti e non sono protetto. Mi spiace che questo pregiudizio ci sia, ma la valutazione dovrebbe essere solo sul prodotto, non su chi lo fa”.
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Giletti nel dimostrare il suo apprezzamento nei confronti della rete di Urbano Cairo, non ha perso l’occasione per lanciare una frecciatina contro l’azienda di viale Mazzini: “In Rai era un ibrido, a La7 ha messo da parte ogni velleità per l’intrattenimento. Da quando sono passato a La7, travolto da quella tempesta di censure Rai che mi costrinse a chiudere L’Arena, ho avuto la libertà di portare avanti battaglie che lì sarebbero state impossibili. Abbiamo scomodato ministri, commissari, molto spesso avendo ragione”.
Massimo Giletti dopo la rottura con la rete pubblica, ha dunque smentito il suo ritorno dichiarando: “È ovvio che quando uno lascia un’azienda in cui ha lavorato 30 anni non si può essere indifferenti. Però le sconfitte temprano l’uomo e io da quella sconfitta ho trovate le energie per ripartire. Nella sofferenza sono cresciuto e a 4 anni di distanza continuo a ringraziare Mario Orfeo per avermi cacciato dalla Rai. Allora non lo capivo. Mi ha reso una persona migliore”.
La delusione di Giletti ha lasciato il posto ad una nuova consapevolezza acquisita su La7: la libertà che gli ha permesso di fare un tipo di giornalismo libero, trovando un grande appoggio da parte di un gruppo unito. Si ipotizza quindi un rinnovo del conduttore con La7, come auspicato dallo stesso Giletti nelle sue recenti interviste.
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