Si è recentemente parlato di maternità surrogata nel programma serale di Rete 4, Controcorrente, condotto da Veronica Gentili, che ha raccolto la testimonianza di una donna che da anni affitta l’utero per professione. Nel corso dell’intervista di Heater, madre surrogata, la donna ha parlato liberamente di come affronta ogni volta una simile esperienza.
Nell’affrontare un tema caldo non solo per l’opinione pubblica, ma che da tempo infervora anche le discussioni politiche nel nostro Paese, il programma di Rete 4 dedicato all’approfondimento giornalistico ha deciso di dare spazio ad una testimonianza personale parlando di maternità surrogata in prima persona grazie alla voce di Heater, la quale ha aiutato due coppie gay a concretizzare il sogno di diventare genitori.
Da mamma surrogata la donna ha affrontato due gravidanze, mettendo in affitto l’utero e portando a termine parti gemellari come ha confessato: “Ho partorito 4 figli non miei. Per la mia prima maternità surrogata ho avuto due gemelle, poi altri due gemelli per un’altra coppia. Inizialmente mi sono detta: wow, che eccezionale esperienza che potrebbe essere! Ho sempre amato i bambini e adoro essere incinta, mi fa sentire bene”.
Maternità surrogata, le dichiarazioni della donna che affitta l’utero per professione
Nel corso della sua testimonianza rilasciata ai microfoni del programma di Rete 4 targato Videonews che ha affrontato in modo approfondito il delicato tema della maternità surrogata, Heather che da anni svolge questa professione ammettendo che affittare l’utero per lei è diventato un lavoro in quanto fonte di guadagno la donna ha raccontato in esclusiva alcuni retroscena della sua esperienza.
Parlando del suo ‘lavoro’ lo ha descritto come qualcosa di razionale che non implica in lei alcun tipo di coinvolgimento emotivo nei confronti del nascituro, ed infatti con estrema obiettività ha ammesso come vive la gravidanza fino al momento tanto atteso del parto, vissuto con concitazione da parte dei genitori che hanno chiesto il suo aiuto.
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“Dopo il parto i medici hanno dato subito i gemelli ai loro papà che hanno assistito al parto. Non ho mai dormito con loro né sentito il desiderio di farlo, per me essere una madre surrogata vuol dire prendersi cura per nove mesi di bambini non miei, proprio come fanno in un certo senso gli asili nido. Per vivere la gravidanza senza stress ho accettato dei soldi che mi sono serviti per affrontare le spese mensili della maternità, non mi sono arricchita né mi sono sentita trattata come un oggetto dalle coppie” – queste le parole di Heater.
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