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Il leghista Matteo Montevecchi attacca Elena Cecchettin: “La sorella di Giulia? È lì il vero male”

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In una recente dichiarazione su Facebook, Matteo Montevecchi, consigliere regionale della Lega in Emilia-Romagna, ha attacco duramente Elena Cecchettin, sorella di Giulia, per le sue affermazioni riguardanti la violenza di genere e la questione del patriarcato. Il politico ha definito le dichiarazioni della ragazza come “inaccettabili” e ha sottolineato la necessità di “respingerle con fermezza”.

Elena Cecchettin è recentemente salita agli onori delle cronache per i suoi commenti che mettono in discussione la prevalenza della violenza di genere e l’esistenza del patriarcato nella società moderna. Queste affermazioni hanno provocato un’ondata di reazioni, tra cui quella di Montevecchi, che ha espresso il suo disappunto e la sua netta opposizione alle posizioni espresse dalla sorella di Giulia, criticando le sue parole e contestando il suo modo di vestire come anche alcune immagini da lei condivise sui social, alludendo ad una sua possibile congiunzione con il satanismo.

Matteo Montevecchi attacca Elena Cecchettin

Matteo MontevecchiA tal proposito Matteo Montevecchi ha commentato il pentacolo, le croci rovesciate e le statue di Lucifero presenti in alcuni scatti social di Elena descrivendoli come “la rappresentazione del male”. Ma dopo questo attacco, il politico ha spostato l’attenzione sulle parole della sorella di Giulia Cecchettin, definendole espressione di un’ideologia “woke” volta a favorire una divisione tra uomini e donne. Il leghista di contro sostiene che le violenze non siano legate al patriarcato, ma alla “perdita di valori” da ascrivere a suo dire ad una pericolosa cultura narcisistica.

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Nel suo post il consigliere regionale della Lega in Emilia-Romagna ha invitato uomini e donne a non cadere nella “trappola di una generalizzazione e retorica preoccupante”, sostenendo che sia necessaria una riflessione sulle vere cause della violenza di genere, dovute a suo dire alla stessa società piuttosto che al patriarcato, che considera decaduto e che quindi non si deve parlare oggi di potere maschile. Queste osservazioni si inseriscono in un dibattito più ampio per mettere in luce la complessità e la sensibilità delle tematiche legate alla violenza di genere ed al ruolo del patriarcato nella società.

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