L’attuale situazione del nostro Paese ha fatto scattare una nuova allarmante criticità relativa all’emergenza migranti, e come conseguenza il Governo Meloni si sta muovendo per organizzare un piano per risolvere questo scenario preoccupante. Dopo aver proclamato lo stato di emergenza, l’esecutivo si è messo in moto per portare a segno la controffensiva e così ha preso piede la proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci (ex governatore della Sicilia ha dichiarato) a cui ha fatto seguito l’approvazione da parte del Governo Meloni.
L’incremento dei flussi di migranti sta mettendo a dura prova le coste italiane del Mediterraneo per questo la proclamazione dello stato di emergenza, per la durata di sei mesi, rappresenta ad oggi una soluzione da portare avanti con una serie di iniziative valide che possono trarre beneficio da un primo sostegno di tipo economico, un finanziamento di cinque milioni di euro.
“Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea” – queste le parole di Nello Musumeci che ha commentato l’approvazione dello stato di emergenza.
Migranti, il Governo Meloni costretto a proclamare lo stato di emergenza
Nello specifico lo stato di emergenza si è concretizzato ad oggi con lo stanziamento di fondi da parte dell’esecutivo e l’assegnazione di poteri straordinari per fronteggiare la criticità in corso, ossia pandemia, calamità naturali, eventi fuori dal comune. Facendo riferimento ai “poteri straordinari” del Governo, si tratta per lo più della possibilità di approvare provvedimenti ed ordinanze per garantire una maggiore tutela rispetto alle norme in vigore.
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In attesa che venga approvato il relativo decreto per regolare lo stato di emergenza per gestire i flussi migratori, il Governo Meloni ha reso noto che vuole velocizzare la prassi dell’accoglienza coinvolgimento in prima linea la Protezione Civile ma anche Croce rossa. Un’altra azione che l’esecutivo ha intenzione di adoperare consiste invece nel rafforzare la burocrazia per dare luogo a più veloci procedure di rimpatrio nei confronti dei migranti che non hanno diritto ad essere accolti dal nostro Paese.
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