Uno studio coordinato da Andrew Crean, professore di Medicina all’Ottawa Heart Institute, ha evidenziato che il rischio di miocarditi post vaccino è più alto tra i giovani maschi. Questo il quadro emerso dal trial che ha coinvolto 32.379 persone vaccinate con siero mRNA. Lo studio canadese, considerato una delle indagini più importanti svolte ad oggi, ha permesso di verificare la relazione tra vaccini e sintomi avversi, rilevando che la miocardite tende a colpire con maggiore incidenza i maschi tra i 18 ed i 24 anni. La ricerca scientifica ha rilevato casi di miocarditi e pericarditi nei più giovani, confermando quanto scoperto da uno studio israeliano secondo cui la vaccinazione aumenta di 25 volte il rischio di miocardite nei ragazzi.
Lo studio coordinato da Andrew Crean ha evidenziato che nel caso delle 32.379 dosi inoculate di vaccino mRNA si sono riscontrati 32 episodi gravi d’insufficienza cardiaca: ossia 1 caso ogni 1000. Nel corso dell’indagine si sono messi in relazione vaccini, sintomi e risonanze magnetiche cardiache. Lo studio, che si è svolto dal 12 giugno al 31 luglio 2021, ha permesso di valutare 15.997 somministrazioni di Moderna e 16.382 di vaccino Pfizer.
Al termine dell’indagine si sono riscontate 32 reazioni avverse gravi. Nello specifico si sono identificati: 18 pazienti con miocarditi post vaccino, 12 casi di miopericardite, 2 episodi di pericardite. “I tassi di segnalazione più elevati sono stati tra i maschi tra i 18 e i 24 anni. Il rapporto tra i sessi era di 2 femmine su 29 maschi. Nella maggior parte dei pazienti, l’insorgenza dei sintomi è iniziata nei primi giorni dopo la vaccinazione con corrispondenti anomalie nei biomarcatori e prima verifica all’elettrocardiogramma. La risonanza magnetica cardiaca ha confermato alterazioni miocardiche e pericardiche acute con la presenza di edema dimostrata con mappatura dei tessuti” – queste le conclusioni dello studio.
L’indagine guidata da Andrew Crean ha evidenziato che sussiste una correlazione temporale tra il vaccino mRNA e l’insorgenza dei sintomi, in quanto si rileva un breve lasso di tempo. Attraverso la risonanza, gli studiosi hanno avuto modo di individuare l’area coinvolta dalle reazioni avverse identificando la sede tissutale colpita (in circa un terzo dei casi).
Si è dedotto che la funzione ventricolare sinistra risultava leggermente depressa, ma per approfondimenti si dovrà svolgere un follow-up per accertare quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine. Lo studio canadese ha comunque avuto il merito di rilevare l’incidenza delle miocarditi post vaccino e di altre malattie cardiache, permettendo di analizzare meglio il rapporto tra rischi e benefici nella fascia d’età dei più giovani.
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