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“Con i soldi compriamo un’auto e andiamo in vacanza”: le intercettazioni telefoniche delle figlie di Laura Ziliani svelano il piano di assassinare la madre

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Il giallo sulla morte di Laura Ziliani sembrerebbe giunto ad una svolta: la donna sarebbe stata assassinata dalle sue figlie di 26 e 19 anni, e del compagno della maggiore; i tre sono stati accusati di omicidio volontario ed occultamento di cadavere. La 55enne, scomparsa lo scorso 8 maggio e ritrovata 3 mesi dopo lungo la riva del fiume Oglio, in provincia di Brescia, secondo il pm di Brescia sarebbe stata uccisa dalle sue stesse figlie, dopo una lunga premeditazione. Una pista battuta dagli inquirenti che attraverso le intercettazioni, malgrado i tentativi di depistaggio delle indagini, hanno scoperto l’agghiacciante piano.

La morte di Laura Ziliani è stata “il frutto di una lunga premeditazione che ha permesso ai tre indagati di organizzare un piano criminoso che ha permesso loro di celare per lungo tempo la morte della donna e di depistare le indagini a loro carico”, queste le parole dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Brescia. Nel corso delle indagini è spuntata un’intercettazione telefonica tra Silvia e Paola, che a venti giorni dalla scomparsa della madre in circostanze misteriose, parlavano dei soldi che avrebbero incassato, da spendere per l’acquisto di una nuova auto e per andare in vacanza.

intercettazioni telefoniche delle figlie Laura Ziliani

Morte di Laura Ziliani: il piano per assassinare la madre delle due figlie

Nell’intercettazione incriminata, datata 26 maggio, una delle due dice all’altra con assoluta freddezza: “Già soltanto con quella paghiamo l’anticipo per un’auto nuova…Quella settimana li poi scappiamo…che possiamo praticamente andare in vacanza”. Gli inquirenti esaminando l’agghiacciante conversazione tra le due hanno rilevato “l’assenza di qualsivoglia turbamento circa le sorti della madre”, infatti le figlie di Laura Ziliani si sono soffermate solo sui risvolti economici. La morte di Laura Ziliani sarebbe da imputare ad un avvelenamento con una tisana: la donna avrebbe quindi trovato la morte in casa durante la notte, come lascia intendere il suo stesso abbigliamento.

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Gli inquirenti, viste le condizioni di conservazione del cadavere, ritengono che dopo l’omicidio il suo corpo è stato occultato in un luogo che ne ha permesso la conservazione nei mesi: i tre accusati per la morte della donna con questa mossa hanno cercato di depistare le indagini. Da quanto riportato nell’ordinanza della misura della custodia cautelare, che ha portato in carcere le due sorelle, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, Laura Ziliani ha avuto un malore dopo una passeggiata in Presena a metà di aprile, e dopo una cena a Temù sarebbe stata avvelenata.

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Oltre alle intercettazioni, gli inquirenti hanno anche scoperto delle ricerche in rete sospette che hanno avvalorato la tesi della pianificazione dell’uccisione della donna. Le figlie hanno infatti consultato dei siti online per raccogliere informazioni su come assassinare la madre. Anche un’intercettazione tra Paola ed un’amica ha confermato che nei computer sequestrati presso la loro abitazione, erano presenti delle ricerche relative a crimini perfetti e piante velenose. Inoltre le due sorelle erano entrambe iscritte al canale di Youtube “troucrime”.

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