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“Diceva di essere più forte del Covid, aveva scelto di non vaccinarsi”: muore un poliziotto di 58 anni positivo al virus

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Non ce l’ha fatta Candido Avezzù, il poliziotto di 58 anni, deceduto a seguito del Covid.

La scomparsa del poliziotto a seguito del virus è stata oggetto di molti articoli e di una lunga intervista del Corriere della Sera alla compagna. Il poliziotto infatti era un convinto no-vax e come ricorda Monica Valotto, era convinto di essere più forte del virus. “Mi diceva: ‘Io sono più forte del Covid’. Forse aveva sottovalutato il pericolo”, racconta la compagna del poliziotto deceduto per Covid.

L’agente era risultato positivo al virus a fine luglio, dopo un periodo di servizio presso l’hot spot di Taranto. “Mio zio era convinto di essersi ammalato a Taranto”, commenta la nipote Marika Avezzù al Corriere della Sera. Dopo la positività il poliziotto era stato preso in carico dall’ospedale di Jesolo, per la terapia antibiotica da seguire a casa.

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Poliziotto non vaccinato muore di Covid

Il poliziotto positivo al Covid finisce in terapia intensiva

“Dopo tre giorni, le sue condizioni sono peggiorate, spiega ancora l’ex compagna, si è presentato di nuovo davanti ai medici e a quel punto lo hanno trasferito a Dolo”. Il poliziotto scherzava sui social dicendo di essersi ormai sposato con il virus, sino a quando i medici non optarono per la terapia intensiva.

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“Entro in intensiva. Sulla lapide lo scudetto del 2, grazie”, scriveva Candido alludendo al numero del suo reparto mobile di polizia. “Era contrario al vaccino, dice ancora Monica, la compagna del poliziotto ucciso dal Covid, temeva gli avrebbe causato una trombosi, non si fidava”. Ora i parenti cercano di capire come mai Candido non sia stato subito ricoverato, mentre i Sindacati di Polizia mettono l’accento sulla missione al hot spot di Taranto.

“ll Covid ha mietuto purtroppo l’ennesima vittima, poliziotto di 58 anni in servizio nello scorso mese di luglio proprio nel centro di accoglienza migranti di Taranto, scrive il Sap in una nota, ma sono state le pessime condizioni di lavoro a determinare probabilmente l’accaduto”.

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