I cambiamenti previsti dal nuovo esecutivo relativi alla voce Reddito di Cittadinanza stanno prendendo forma con l’abbozzo di nuove misure, che faranno parte della Legge di bilancio di fine anno. Secondo le prime indiscrezioni sulla Manovra 2023, il Governo di centrodestra ha intenzione di intervenire drasticamente sul sussidio statale, che negli ultimi anni ha creato discussioni accese tra gli schieramenti politici.
L’esecutivo di Giorgia Meloni ha messo in chiaro di voler eliminare il Reddito di Cittadinanza per quanto riguarda i soggetti con meno di 60 anni e che sono in grado di lavorare. Come promesso in campagna elettorale da Fratelli d’Italia, potrebbe a breve concretizzarsi uno dei pilastri centrali del programma politico del centrodestra che ha fatto una vera e propria battaglia contro il sussidio statale, con lo scopo di sostituirlo con altre misure per aiutare le fasce che hanno veramente bisogno di un sostegno economico e sono impossibilitate a lavorare.
Da quanto previsto dal Governo Meloni, le modifiche relative al Reddito di Cittadinanza potrebbero essere apportate già entro la fine dell’anno, in vista della stesura finale della Legge di bilancio di dicembre, con possibile taglio del contributo ai soggetti di età compresa tra i 18 e gli 59 anni, in grado di lavorare perché abilitati allo svolgimento di attività professionali.
Si prevede dapprima una riduzione del sussidio e poi la sua sospensione per i beneficiari privi di fragilità, e che risultano capaci di lavorare ed anche senza figli a carico. Il piano dell’esecutivo è stato esposto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Fazzolari, che nel suo intervento da Bruno Vespa nel salotto televisivo di Porta a Porta ha dichiarato: “Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al Reddito di Cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento”.
Un punto di vista abbracciato anche dal sottosegretario al Lavoro, Durigon, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sulle colonne de La Stampa: “L’obiettivo è quello di spronare i percettori del reddito facendo capire loro che l’obiettivo non può essere incassare questo sussidio a vita ma piuttosto cercare trovare assieme allo Stato un lavoro”. Dopo tante discussioni sul sussidio statale approvato dal secondo Governo Conte, si attende l’atto finale annunciato da tempo dal centrodestra, che ha intenzione di adottare una linea ferrea su temi centrali quali: migrazione, Reddito di Cittadinanza, caro bollette.
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