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Reddito di Cittadinanza, novità in arrivo dopo il 25 Settembre: “Ecco cosa accadrà con il nuovo governo”

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In vista delle elezioni politiche del 25 settembre, i partiti politici stanno stilando i loro programmi e tra i punti centrali figura il Reddito di Cittadinanza, una delle questioni più spinose che il nuovo governo dovrà affrontare, visto che gli schieramenti politici da tempo polemizzano tra loro, sostenendo ed osteggiando il contributo statale.

Questa misura di sostegno istituita nel 2019, che è stata al centro di non pochi dibattici politici, trovando degli infervorati denigratori in Salvini e nella Meloni, tornerà ad essere uno dei primi punti in agenda da risolvere una volta che si sarà insediato il nuovo governo. Da quanto si evince dalla bozza dei programmi resa nota dai partiti, il Reddito di Cittadinanza sarebbe destinato a subire delle grosse modifiche, mentre alcuni schieramenti continuano a chiedere che venga cancellato.

Elezioni 25 settembre: i partiti politici mettono al centro dei loro programmi il Reddito di Cittadinanza

Da tempo sono note le posizioni di Fratelli d’Italia, Lega ed Italia Viva contro il sussidio statale, che viene non solo contestato ma se ne chiede addirittura l’abolizione. Di contro invece M5S, Pd e Leu sostengono che il contributo a sostegno delle famiglie debba rimanere in vigore, nel mezzo tra le due parti si colloca il partito di Silvio Berlusconi che invece chiede una modifica strutturale del sostegno finanziario dello Stato.

A parte le discussioni politiche sul Reddito di Cittadinanza, il contributo statale nella verifica dei fatti si è dimostrato un salvagente prezioso per 2,2 milioni di famiglie, per un totale di 4,8 milioni di persone, nell’arco di tempo compreso tra l’aprile 2019 ed il mese di aprile 2022, come ha reso noto la fotografia fatta dai dati raccolti dall’Istat.

Reddito di cittadinanza

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Di fatto dal report dell’istituto di statistica si è evinto che senza il sussidio statale ed altri finanziamenti a sostegno di famiglia e lavoratori, a cui si sono aggiunte le misure per sostenere la popolazione nel corso della pandemia, avremmo avuto un milione di poveri in più. Ma il carico fiscale per erogare il contributo economico non si può trascurare, visto che è costato alle casse dello Stato 23 miliardi. Anche questo tema è un punto su cui si scontrano le forze politiche che protendono per la cancellazione del Reddito di Cittadinanza, come ha più volte ribadito il centro destra, trovando nel M5s un convinto paladino della misura considerata una scelta di civiltà.

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