Nel recente numero di Vanity Fair, l’attrice italiana Sabrina Ferilli si è aperta in un’intervista profonda e sincera, toccando vari argomenti, tra cui la sua visione della politica italiana e la sua esperienza personale con l’adozione. L’attrice romana, nota per il suo impegno e le sue convinzioni di sinistra, ha espresso preoccupazione per l’attuale direzione del Partito Democratico. “Elly Schlein? È troppo radicale” – ha dichiarato, sottolineando la necessità per la sinistra di concentrarsi su temi più trasversali come lavoro, sicurezza e istruzione.
L’attrice ha evidenziato l’importanza di affrontare problemi come l’analfabetismo e l’abbandono scolastico, sottolineando che la sinistra ha avuto molte opportunità al governo ma non ha fatto abbastanza. L’attrice ha anche toccato temi delicati come il diritto all’aborto, criticando la sinistra per non aver affrontato il problema degli obiettori di coscienza che rendono difficile l’applicazione della legge 194. Ha inoltre parlato del salario minimo, sottolineando che è un tema che avrebbe dovuto essere sollevato molto prima.
Sabrina Ferilli critica Elly Schlein e non solo
Riguardo alle voci sulla sua possibile candidatura con il Movimento 5 Stelle, Sabrina Ferilli ha smentito categoricamente, ma ha condiviso il suo punto di vista su Giorgia Meloni, affermando che, nonostante le differenze politiche, è importante offrire alternative piuttosto che etichettare qualcuno come “fascista”.
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Sul fronte personale, l’artista ha parlato della sua decisione di non avere figli e di come abbia tentato l’adozione per due volte, scontrandosi con la burocrazia italiana, inoltre ha sottolineato le difficoltà incontrate dai single che desiderano adottare in Italia, a causa delle rigide regole e procedure burocratiche. Nel corso dell’intervista è emersa una Sabrina Ferilli sincera, appassionata e sempre pronta a parlare apertamente dei temi che le stanno a cuore, così è stato delineato un quadro intimo e riflessivo sulla vita e le opinioni di una delle attrici più amate dagli italiani.
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