Uccisione orsa Amarena, l’uomo che le ha sparato rompe il silenzio: “Ecco qual è la verità”

Un uomo di 56 anni, residente a San Benedetto dei Marsi, è stato identificato come colui che ha sparato e ucciso l’orsa Amarena, un animale noto per le sue frequenti incursioni nei centri abitati vicino al Parco Nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio. Questo tragico evento ha suscitato molta rabbia e terrore tra la popolazione. Dopo l’incidente, l’uomo è stato rapidamente individuato dai carabinieri della Compagnia di Avezzano e dalla specialità forestale del Gruppo dell’Aquila. Il fucile utilizzato per sparare all’orsa era legalmente detenuto dall’uomo, che ha deciso di usarlo dopo aver notato la presenza dell’animale nel suo giardino.

Le autorità, giunte sul luogo poco dopo, hanno sequestrato il corpo dell’orsa, che è stato successivamente preso in consegna dal servizio veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo. Anche l’arma utilizzata e altre armi possedute dall’uomo sono state sequestrate. Attualmente, l’uomo è sotto indagine dalla Procura di Avezzano per l’uccisione dell’animale e per aver abbattuto un esemplare di orso, una specie protetta.

Uccisione orsa Amarena, parla l’uomo che le ha sparato

Andrea Leombruni, l’uomo al centro di questa controversia, ha recentemente rilasciato un’intervista all’Ansa, esprimendo il suo profondo rimorso per l’accaduto. Ha dichiarato: “Sono tre giorni che non dormo e non mangio. Ricevo continuamente minacce di morte. Ho capito di aver commesso un errore subito dopo aver sparato. Ho chiamato io stesso i carabinieri”.

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Leombruni ha descritto l’incidente come un atto impulsivo, spiegando che si era nascosto per identificare l’intruso nel suo giardino quando si è trovato faccia a faccia con l’orsa. L’uomo ha spiegato di aver sparato a terra, senza mirare direttamente all’animale. Anche la moglie di Leombruni ha rotto il silenzio per esprimere la sua preoccupazione, visto che il marito è stato destinatario di un’ondata d’odio, ossia di minacce e ritorsioni che hanno finito per interessare tutta la sua famiglia, che da giorni sta ricevendo più che sostegno messaggi di rivalsa.

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