La sorella di Ornella Muti, Claudia Rivelli, si è ritrovata al centro di un episodio increscioso: è stata arrestata lo scorso 16 settembre dopo che è stato trovato in casa sua un quantitativo consistente della cosiddetta droga dello stupro.
Davanti ai magistrati, la 71enne, difesa dall’ex marito Paolo Leone, figlio del presidente della Repubblica Giovanni Leone, ha spiegato di utilizzare la sostanza per le pulizie domestiche, ossia per pulire gli oggetti d’argento. La stessa spiegazione che aveva dato agli agenti della polizia che si erano presentati presso la sua abitazione in via della Camilluccia a Roma, riscontrando la detenzione di un flacone di Gbl. In casa di Claudia Rivelli la sostanza stupefacente era impacchettata in attesa di essere spedita a suo figlio Giovanni, che vive a Londra, il quale stando alle dichiarazioni della donna la userebbe a sua volta per pulire l’auto.
Nel corso del colloquio con i magistrati, la sorella di Ornella Muti ha puntualizzato che ignorava che si trattasse della cosiddetta droga dello stupro, una sostanza considerata a tutti gli effetti stupefacente e pericolosa per la salute. Dopo essere stata prelevata dagli agenti dalla sua abitazione, la donna è stata portata in Procura a Roma per la convalida del fermo, firmato dal giudice Valentina Valentini. Tornata in libertà perché senza precedenti, Claudia Rivelli si trova agli arresti domiciliari.
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In base a quanto emerso dalle indagini della polizia, che hanno avviato un’inchiesta dopo una segnalazione della Polaria di Fiumicino, sono stati rinvenuti tre flaconi con un litro di Gbl, spediti dall’estero dentro dei pacchi. Seguendo la spedizione dei pacchi la polizia ha dapprima arrestato l’attore Ciro Di Maio lo scorso 25 agosto, per poi arrivare sulle tracce della sorella di Ornella Muti, destinataria di un pacco che in precedenza veniva portato presso il domicilio di sua madre Ilse Renate Krause, deceduta lo scorso 16 ottobre del 2020.
In seguito, un corriere ha consegnato presso il domicilio della Rivelli un pacco. La 71enne ha spiegato di non fare uso di stupefacenti così come il figlio per poi ammettere che non sapeva che si trattasse di droga dello stupro, e che è stata sua madre a scoprire questi detersivi. Per fare chiarezza sulla sua posizione si dovrà presentare in tribunale a febbraio 2022, nel corso della prima udienza del processo a suo carico.
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