Un acceso dibattito tra Alda D’Eusanio e Pierluigi Diaco in Bella Ma’ ha spostato l’attenzione sul linguaggio in televisione e sul ruolo educativo di questo mezzo di comunicazione. La giornalista, ospite del giorno, ed il conduttore si sono trovati in disaccordo su un tema delicato: l’uso del linguaggio in televisione, la discussione, sebbene rimasta civile, ha visto alzarsi i toni, riflettendo la passione e le convinzioni forti di entrambi. Alda ha fatto sentire le proprie ragioni criticando Diaco per il suo atteggiamento moralista, sottolineando che la volgarità risiede più nell’intenzione dietro alle parole che nelle parole stesse.
Diaco, da parte sua, ha difeso la sua posizione di moralista orgoglioso, insistendo sulla necessità di mantenere un linguaggio appropriato in Tv, soprattutto durante le ore pomeridiane. Il confronto ha anche fatto riferimento a casi episodici e al lavoro quotidiano per una compagnia pubblica, evidenziando la distinzione tra l’eccezionalità di certi eventi e la routine della programmazione televisiva.
La giornalista si è soffermata sull’uso delle parolacce in Tv sottolineando che a volte è qualcosa di fisiologico: “Se come dici tu Checco Zalone non può più andare in televisione, Antonio Albanese andrebbe censurato ogni volta che parla. Questo sto dicendo…”. Le sue parole hanno trovato un interlocutore agguerrito in Diaco: “No, però, segui il mio ragionamento. Perché Checco Zalone e Antonio Albanese sono autori di sé stessi e non hanno la responsabilità di lavorare tutti i giorni per un’azienda pubblica, che è la prima azienda. Un conto sono casi episodici, che la televisione ospita e la parolaccia rientra nella sceneggiatura di una parte scritta da questi sceneggiatori. In qualche modo è funzionale al loro numero televisivo”.
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Il conduttore portando avanti la sua riflessione ha aggiunto: “Un conto è un programma televisivo che tutti i giorni entra nelle case degli italiani e chi conduce ha la responsabilità di mantenere un linguaggio all’altezza delle persone”. Alda D’Eusanio disapprovando il suo discorso ha commentato: “La stessa cosa sono i grandi personaggi televisivi. La volgarità sta nell’intenzione di dire la parolaccia, non nella parolaccia in sé. Non mi piace quando fai l’insegnantino e mi rifiuto di pensare tu sia così”.
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