Advertisement

Eros Ramazzotti e la figlia Aurora dicono “NO alle ingiustizie” ed esprimono solidarietà a Aurora Leone dei The Jackal: “Cacciata dalla Partita del Cuore perché donna”

Advertisement

Eros Ramazzotti ha deciso di non scendere in campo per giocare la Partita del Cuore dopo la denuncia di Aurora Leone dei The Jackal, che ha segnalato di essere stata oggetto di una discriminazione.

Aurora dei The Jackal ha infatti reso noto quello che le è capitato: “Cacciata dalla Partita del Cuore, mi hanno detto ‘sei donna, non puoi stare qui’”. Un episodio che ha colpito anche Aurora Ramazzotti che ha fatto sentire la sua voce commentando: “La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste”.

I due componenti dei The Jackal Aurora Leone e Ciro Priello sui social hanno pubblicamente parlato dell’episodio: “Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti ma il direttore generale Gianluca Pecchini ha detto che Aurora non poteva stare seduta lì. Abbiamo pensato: ce lo sta dicendo perché siamo della squadra avversaria. Facciamo per alzarci ma ci sentiamo dire che Ciro poteva stare ed io no, perché ero una donna…Alle proteste di lei ‘Guardate che non sono accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata come lui’, la risposta è stata raggelante: ‘Non mi far spiegare perché non puoi stare seduta qua, alzati e basta’”.

Eros Ramazzotti e sua figlia Aurora Jackal

Leggi anche: Chiara Ferragni e la sorella Valentina ai ferri corti: “Tutta colpa dei gioielli!”, l’indiscrezione lanciata dal gossip

Aurora Leone dei The Jackal cacciata dalla Partita del Cuore

Dopo lo sfogo dei The Jackal su Instagram non solo Eros Ramazzotti non è sceso in campo, ma anche i responsabili della discriminazione sono stati allontanati dalla Nazionale Cantanti, come comunicato da Enrico Ruggeri, presidente e capitano della Nazionale Cantanti. Di fatto i protagonisti dell’infelice uscita, il Direttore Generale Gianluca Pecchini ed il Direttore Organizzativo Nicola Penta sono stati rimossi dal loro incarico.

Enrico Ruggeri ha precisato: “Abbiamo avviato un’inchiesta interna ed abbiamo allontanato due persone, che sono due volontari, perché devono attenersi a un protocollo morale e deontologico che è quello della Nazionale Cantanti”.

Ma il capitano della Nazionale Cantanti ha cercato di spostare l’attenzione sul principale obiettivo dell’evento: “Adesso il problema è la ricerca, ogni flessione vuol dire ricerca che stenta, quindi abbiamo tutti una responsabilità. Quello che posso fare è mostrare la maglia di Aurora, e se qualcuno la conosce ditele che noi la stiamo aspettando in campo per cercare di porre rimedio a questo incidente per il quale abbiamo già preso provvedimenti. Aurora noi siamo pronti”.

Eros Ramazzotti e sua figlia Aurora esprimono solidarietà protagonista di discriminazione di stampo maschilista

Ma Eros Ramazzotti ha fatto di più, mostrando la sua piena solidarietà nei confronti dalla comica, non prendendo parte al match e giustificando la sua decisione con queste parole: “Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto tra Aurora dei The Jackal e alcuni dirigenti della nazionale cantanti. Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole. Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio.

 La Nazionale Cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni, con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo. In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro di Candiolo”.

Leggi anche: Damiano dei Maneskin sotto accusa: “Ha assunto droga all’Eurovision”, ma la risposta del giovane cantante chiarisce ogni dubbio

Anche Aurora Ramazzotti sull’esempio del padre si è mostrata solidale commentando con tono severo: “È incredibile come l’irrefrenabile bisogno di prevaricare risulti necessario anche quando si sta facendo beneficenza, andando così a oscurare lo scopo importante e portandosi le persone che partecipano ingiustamente giù con sé. C’è da dissociarsi ad alta voce e che non si dica più che il nostro è un Paese inclusivo; cose come questa succedono sempre. La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà a Aurora Leone”.

Ma qualche voce di dissenso nell’ambito della vicenda si è sollevata come nel caso di Sandro Giacobbe, giocatore della Nazionale italiana Cantanti che ha minimizzato tutto asserendo: “Ma quale cacciata dal tavolo perché donna, questa è tutta una bufala per avere più follower!”.

CONDIVIDI ☞