Grande Fratello. Alfonso Signorini, la difesa di Massimiliano Varrese messo sotto accusa: “Non credo sia un…”

Al Grande Fratello, Massimiliano Varrese è stato bersagliato da pubblico e social ma nonostante le controversie e le richieste di squalifica per le sue frasi, Alfonso Signorini non lo considera un “mostro” come descritto dai social, ma piuttosto una persona troppo coinvolta nel proprio ruolo.

L’attore è stato pesantemente attaccato dopo alcune uscite infelici nei riguardi di Beatrice Luzzi, per le quali qualcuno ha anche invocato la sua squalifica dal reality, e la polemica è stata affrontata anche dal conduttore che ha apertamente preso le difese di Varrese. Al popolo del web non sono piaciute le espressioni usate nei confronti di Beatrice dall’attore che ha ricevuto commenti di disappunto anche da personaggi noti come nel caso di Roberta Bruzzone, Gessica Notaro e Valentina Pitzalis.

Alfonso Signorini, la difesa di Massimiliano Varrese

Qualche giorno fa sui social si sono fatte sentire diverse voci che hanno condannato la condotta dell’attore nel reality commentando con tono severo: “Lui è un omuncolo”, “Gente prima di lui è uscita per molto meno”, “È sempre stato così: all’inizio del GF urlò contro Valentina, poi, continua a dire a Grecia di “stare zitta” …Deve uscire subito”, “Squalificate Massimiliano Varrese per tutelare le donne”.

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Allo stesso tempo aveva preso piede l’hashtag #varresefuori, creando un clima pesante attorno al Grande Fratello, e così Signorini è intervenuto invitando Varrese ad una condotta diversa, infatti il conduttore del reality sulle pagine del settimanale Chi ha risposto ad un’ex vittima di violenza che gli ha scritto e lui per tutta risposta ha commentato: “Beatrice è una donna che ha una qualità rara: sa trasmettere forza. Senza retorica. E più la gente le dà addosso, più lei afferma la sua grandezza.

Quanto a Massimiliano, non credo sia quel mostro che i social dipingono. È solo una persona troppo presa dal proprio ruolo. Nella Casa ci si dimentica troppo spesso che più si è se stessi e non si recita un personaggio, più si vince”.

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