Il governo ha stabilito che a partire dal 15 ottobre, il Green Pass sarà obbligatorio per andare a lavoro, sia in ambito pubblico che in quello privato: l’Italia è la prima nazione in Europa ad aver esteso l’obbligo della certificazione verde in molti luoghi di lavoro.
Quando entrerà in vigore il nuovo decreto, i lavoratori del settore pubblico dovranno presentare il pass sul posto di lavoro. In totale la misura interesserà circa 3.2 milioni dipendenti attivi principalmente nella scuola e nell’ambito sanitario, a cui si aggiungono poi funzionari ed impiegati dei ministeri e delle amministrazioni regionali e locali.
L’obbligo della certificazione verde riguarderà anche: gli enti di previdenza, i Monopoli, la presidenza del Consiglio, i ministeri, le autorità indipendenti, l’agenzia delle Entrate, il Demanio. Anche in Parlamento, i deputati ed i senatori, quando entrerà in vigore il nuovo decreto, dovranno presentare il documento. L’obbligo del possesso della certificazione verde interesserà anche gli uomini delle forze armate e delle forze dell’ordine, ma anche i magistrati e gli altri dipendenti che lavorano in tribunale.
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Per quanto riguarda i lavoratori del settore privato, circa 15 milioni, l’obbligo interesserà i titolari ed i dipendenti di bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema e teatri; ma la certificazione sarà obbligatoria anche per: parrucchieri, estetisti, negozianti, artigiani. Sono tenuti ad essere in possesso del documento anche i collaboratori domestici, come nel caso di colf e di badanti. Dal 15 ottobre l’estensione dell’obbligatorietà della certificazione riguarderà anche i lavoratori delle fabbriche, degli studi professionali ma anche le partite IVA e chi lavora nei trasporti. Dovranno avere il pass anche i lavoratori esterni, sia nel settore pubblico che in quello privato.
La procedura di controllo per accertare il possesso e la regolarità del pass si effettuerà mediante una specifica app, sul modello di quella che già si usa nelle scuole. I lavoratori sprovvisti di Green Pass non potranno essere licenziati, ma si vedranno negare l’accesso al posto di lavoro: il dipendente si considera in tal caso assente ingiustificato.
Per punire le violazioni sono previste delle severe sanzioni: i lavoratori senza certificazione verde saranno soggetti a multe, che differiscono nel contesto pubblico rispetto a quello privato. Di fatto i dipendenti pubblici dopo cinque giorni da assenti ingiustificati saranno sospesi dal lavoro senza stipendio; invece i privati si ritroveranno senza compenso già dal primo giorno di trasgressione. Durante il periodo di sospensione non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso. Chi sarà trovato sul posto di lavoro senza Green Pass, o con una certificazione falsa, rischia di venir multato con una sanzione da 600 a 1500 euro.
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