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Massimo Gramellini, il discorso sibillino suona come un addio alla Rai: “Al di là e al di sopra degli appetiti di potere…”

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Il discorso fatto da Massimo Gramellini è suonato alquanto sibillino, tanto da far pensare che anche lui sia pronto a lasciare la Rai, e così il suo nome si andrebbe ad aggiungere alla pesante lista degli addii di nomi di rilievo. Dopo Fabio Fazio e Lucia Annunciata infatti recenti voci di corridoio insinuano che il giornalista potrebbe congedarsi dalla tv di Stato, come ha lasciato presagire il discorso fatto nel corso dell’ultima puntata del suo programma Le Parole.

Durante l’ultima puntata di stagione del programma di Rai3, trasmesso il sabato nella fascia preserale, Massimo Gramellini ha pronunciato quello che a molti telespettatori è suonato come un commiato, trovando una sorta di indizio rivelatore nella differenza rispetto a quello che è avvenuto nel corso della passata stagione, quando al momento di salutare il suo pubblico prima dei titoli di coda, il giornalista aveva dato appuntamento a dopo l’estate.

Massimo Gramellini, il suo discorso sibillino suona come un addio alla tv di Stato

Non sono poi passate inosservate alcune stilettate messe a segno dal giornalista quando si è soffermato a spiegare il significato del termine scelto da approfondire. “La mia parola è ‘pubblico’. In sette anni siete diventati davvero tanti, ma mai come quest’anno abbiamo avvertito l’esistenza di una connessione sentimentale. Questo programma lo sentite come una piccola parte della vostra vita, me ne accorgo quando incontro per strada qualcuno di voi. Per noi non potrebbe esistere complimento più bello” – questo quanto detto dal giornalista nel corso della sua dissertazione.

Anche Gramellini lascia la Rai

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Concludendo l’esame della parola scelta, Gramellini si è lasciato andare ai ringraziamenti suonati come una sorta di addio dettato da chi detiene il potere: “Ma ‘pubblico’ significa anche servizio pubblico. Consentitemi di ringraziare la tanto bistrattata Rai. Al di là e al di sopra degli appetiti di potere dei quali è oggetto dal giorno della nascita, questa azienda è piena di lavoratori, tecnici, dirigenti straordinari. Ho avuto la fortuna di lavorare con molti di loro”.

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