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Vittorio Sgarbi interviene sul caso delle molestie su Greta Beccaglia: “La soluzione per noi maschi sarebbe ignorare le donne, diventiamo tutti gay”

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Vittorio Sgarbi, intervistato su Libero da Gianluca Veneziani ha affrontato l’argomento del momento: la palpatina a Greta Beccaglia da parte del tifoso dell’Empoli. Il critico d’arte e politico anche se ha condannato l’episodio lo ha etichettato però come una cafonata, per questo ha parlato di degenerazione. Il caso ha infatti messo alla gogna il responsabile, costretto a trasferirsi in una località segreta per evitare il clamore e le reazioni contro di lui, dopo che la vicenda si è allargata a macchia d’olio assumendo delle connotazioni violente.

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Sgarbi ha voluto ridimensionare la vicenda esaminandola dal suo punto di vista e nell’intervista con Gianluca Veneziani ha commentato: “È un gesto da scemo, dotato di una gravità ludica che andrebbe però rovesciata, chiedendosi: cosa sarebbe accaduto se fosse stata una donna a toccare il cu*o a un maschio? Il problema non sarebbe neanche sorto. E questo dipende dal fatto che reati come lo stalking o la molestia vengono considerati solo se riguardano una donna, in quanto le donne godono di una specie di diritto aumentato. E invece, visto che per fortuna oggi le donne sono uguali agli uomini, toccare il cu*o a una donna dovrebbe avere lo stesso valore del toccare il cu*o ad un uomo”.

Vittorio Sgarbi interviene Greta Beccaglia

Vittorio Sgarbi sul caso Greta Beccaglia

Vittorio Sgarbi con il suo intervento ha voluto ridimensionare l’accaduto invitando a fare una distinzione tra violenza sessuale e villania, che avrebbe subito la giornalista Beccaglia: per lui si tratta di un “gesto maleducato” mentre le violenze sessuali sono di altra natura. “In questo caso è solo una volgarità. Più che impiccare il trasgressore, come alcuni sembrano voler fare, mi limiterei a multarlo. Mille euro per ogni palpata. Così la prossima volta, anziché il cu*o di una donna, si toccherà le pa**e”.

Il critico ha poi proseguito la sua arringa con tono beffardo per esporre un’opinione che ha lasciato spiazzati tutti, Sgarbi ha infatti detto: “L’unica vera soluzione per noi maschi sarebbe ignorare le donne, non guardarle più, creando una grande comunità omosessuale, in cui al massimo ci tocchiamo il cu*o tra noi. Allora le donne verranno a invocarci perché qualcuno le tocchi di nuovo”.

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Proseguendo la sua argomentazione, Vittorio Sgarbi ha tirato in ballo un filone cinematografico cult per esprimere il suo punto di vista. “Ma allora la commedia sexy all’italiana, quella anni ’70-’80 zeppa di riferimenti pecorecci, palpate ed esaltazione della mascolinità mediterranea che fa tanto orrore alle femministe? La cancel culture porterà a togliere ogni riferimento ad atteggiamenti come questi. Quello che allora era considerato ironico diventerà simbolo di un comportamento scorretto”.

Il critico si è poi lasciato andare a delle confidenze personali portando ad esempio le sue esperienze da uomo corteggiato con la fama del seduttore: Sono stato molestato e violentato da donne, ma non ho mai denunciato, sopportando in silenzio. Quanto alle pacche sul sedere, se una me la fa, le dico: ‘Continua, continua’”.

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