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“Mi è stato fatto un danno enorme”: Flavio Briatore sfoga tutta la sua rabbia per la confisca della barca e parla del malore che lo ha colpito a Baku

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Flavio Briatore, dopo la recente disavventura vissuta a Baku, è stato intervistato dal Corriere della Sera a cui ha affidato non solo il resoconto sul malore che l’ha colpito, ma anche il racconto relativo alla confisca della sua barca: il Force Blue, che lo Stato ha venduto a Bernie Ecclestone. Il manager ha affidato alle pagine del quotidiano milanese il suo sfogo, ripercorrendo le tappe di una scottante questione fiscale.

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Briatore ha così fatto sapere che la Cassazione ha annullato la sentenza d’Appello di Genova che confiscava la sua barca da 63 metri. Si attende l’apertura di un nuovo processo, che sarà il terzo in undici anni, per appurare se la confisca è giusta. Invece sono state ritirate le accuse di false fatturazioni per insussistenza ed evasione dell’Iva per prescrizione. Secondo l’imprenditore italiano il Force Blue non doveva essere confiscato: “Ho trovato nella Cassazione un giudice indipendente che valuta senza pregiudizi. È la seconda volta che lo fa. Poi, rinvia in Appello e, in Appello mi danno sempre torto. I miei avvocati, nella loro pur lunga esperienza, hanno rara memoria di due annullamenti e due condanne”.

Flavio Briatore commenta la confisca della barca e le peripezie processuali

Oggi la barca confiscata a Flavio Briatore è stata venduta, prima che venisse emessa una sentenza definitiva, ed il manager non si spiega le ragioni di tanta fretta proprio in pieno Covid. A tal proposito Briatore ha commentato: “È uno yacht, non un cargo di banane che vanno a male. L’Autumn Sailing, la società armatrice, ha pure versato i soldi che servivano per la manutenzione e per tenerla in porto, ma non li hanno voluti. Risultato: l’hanno svenduta a sette milioni”.

In vista della sentenza del tribunale il manager ha detto: “Chiunque dovesse vincere, è stato fatto un danno enorme o a me oppure allo Stato: il Force Blue valeva circa 20 milioni di euro. Riavere la barca è impossibile. E i danni morali che ho subito sono incalcolabili“.

Flavio Briatore commenta la confisca della barca peripezie processuali

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Negli ultimi anni, è gravata su di lui la reputazione negativa di evasore fiscale, come ha fatto presente nella sua lunga intervista al Corriere della Sera, visto che si è verificato un risvolto alquanto negativo: Briatore risulta schedato nella World Check, quindi non può avere un mutuo oppure un prestito. Con tono polemico Flavio Briatore ha criticato il sistema giudiziario italiano: “È arrivato il momento di mettere mano a una riforma. Non puoi tenere uno sulla graticola per anni”. È emerso dal suo racconto che la barca apparteneva ad una società controllata dal suo trust, impegnata in attività di charter, quindi per la sua gestione si è rivolto ai migliori consulenti.

Il capitolo salute: il malore a Baku

Dopo lo sfogo sulle sue peripezie finanziare, Flavio Briatore ha parlato del malore avuto a Baku pochi giorni fa: “Ero al Gran Premio, ho preso una bottiglietta d’acqua e ho sentito che la mano era pesante, come se avesse dentro tutti chiodi. Sentivo male, come se fossi mezzo paralizzato. Sono arrivati i medici, mi hanno fatto degli esami che ho mandato a Milano al dottor Alberto Zangrillo […]”.

Dagli esami non sono emerse anomalie, per questo Briatore ha spiegato che forse è stato vittima di “una botta di stress“.

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